BIZANTINISMI ALL’ITALIANA
Comune di Tropea sciolto per mafia solo perché «è probabile che ci sia»
Un atto che l’Avvocatura dello Stato difende così: «È in terra di infiltrazioni, è plausibile che siano avvenute»
La Verità 30 novembre 2024
di Antonello Piroso
Art 143 TEUL Comune di Tropea sciolto per mafia solo perchè è probabile che ci sia
Art 143 TEUL Comune di Tropea sciolto per mafia solo perchè è probabile che ci sia. L’articolo di Antonello Piroso, che riprende il suo l’intervento di ieri 29.11.2024 su Virgin Radio, affronta il tema dello scioglimento del Comune di Tropea per sospetta infiltrazione mafiosa, con un tono che svela le contraddizioni e le assurdità della pseudo normativa di riferimento. L’argomentazione centrale ruota intorno al principio del “più probabile che non”, secondo cui l’infiltrazione criminale può essere presunta in base al contesto e non necessariamente ai fatti concreti.
“Benvenuti nella giungla della logica burocratica! Dove basta un ‘impressione complessiva’ per azzerare un’amministrazione comunale. Tropea, rinomata per le cipolle e ora anche per le supposizioni mafiose, viene commissariata sulla base del brillante principio del ‘più probabile che non’. Tradotto: ‘Non abbiamo prove certe, ma qualcosa ci dice che sì, forse c’è del marcio’. Così, in un capolavoro di assiro-burocratese, l’Avvocatura dello Stato conferma che in aree ad alta densità criminale ogni Comune è colpevole fino a prova contraria. E già che ci siamo, sciogliamo pure tutti gli enti locali del Sud, che male non fa!”
Se il tutto vi ricorda un romanzo di Sciascia o una sceneggiatura di Camilleri, non siete soli: anche il buon senso ha presentato ricorso, ma chissà se verrà accolto.
Buona lettura.