Art 143 TUEL Commissioni Straordinarie e la Gestione della Bellezza: Una Riflessione Necessaria
Ricordo vividamente, come se fosse ieri, il giorno in cui, in qualità di commissario cittadino di Forza Italia, incontrai il presidente della commissione straordinaria che aveva guidato il Comune di Tropea dal 2016 fino al mio insediamento, avvenuto il 22 ottobre 2018. L’occasione era cruciale: portavo all’attenzione l’urgenza di intervenire sul lungomare pedonale, devastato da una violenta mareggiata nel 2015. Era una ferita mortale per la città e per la sua economia, una questione non solo di decoro ma di sopravvivenza per una comunità che vive anche di bellezza. La risposta che ricevetti, accompagnata da un sorriso sarcastico, resta indelebile nella mia memoria: “Niente di meno, avvocato…”.
Fu un momento di profonda delusione e un tradimento doloroso da parte di chi avrebbe dovuto rappresentare lo Stato. Quelle parole, quel tono, quel disinteresse trasformarono il mio approccio: rinunciai a ogni tentativo di dialogo con persone che apparivano non come servitori del bene comune, ma come sabotatori del futuro della città, distruttori del tessuto economico e sociale di Tropea.
Un Miracolo di Ordinaria Determinazione
Appena insediato, una delle mie prime azioni fu dare priorità al ripristino del lungomare pedonale. Grazie all’impegno congiunto di una squadra amministrativa motivata e collaborativa, riuscimmo a concludere i lavori in tempo per la stagione turistica 2019. Un intervento, semplice nella sua essenza, era stato reso colpevolmente complesso dall’inerzia e dall’indifferenza. Il risultato fu accolto come un miracolo, ma era solo il frutto della volontà e della determinazione di chi ama la propria città.
Commissioni Straordinarie: Un Sistema da Rivedere.
Il tempo passa, ma il modus operandi delle commissioni straordinarie sembra rimanere invariato: un organismo che appare medievale, anacronistico e, in alcune sue manifestazioni, persino illegittimo, incapace di rispondere alle esigenze della città. Nonostante le dinamiche e le criticità cambino, l’inerzia rimane la costante.
Tropea, sotto la mia amministrazione, ha lasciato un’eredità finanziaria invidiabile, una condizione che poche città, anche nel Nord più virtuoso, possono vantare. Tuttavia, mi trovo a chiedermi con amarezza perché, ad esempio, non sia ancora stato messo in sicurezza il tratto del lungomare crollato a seguito delle mareggiate dello scorso settembre. Si attende forse che il danno diventi irreparabile e che i costi di un intervento semplice si moltiplichino per centinaia di migliaia di euro?
Progetti in Stallo: Un’Ingiustizia per la Città
Mi chiedo anche perché non siano stati appaltati i lavori già progettati e finanziati dalla mia amministrazione con risorse di bilancio comunale: la riqualificazione di Largo Baracche, il completamento della piazzetta adiacente Piazza Vittorio Veneto e Via Carlo V. Sono progetti pronti, bloccati senza una giustificazione valida, un insulto all’efficienza della macchina amministrativa che avevamo costruito con fatica e guidato con responsabilità.
Un Appello alla Responsabilità
Tropea merita rispetto, velocità di esecuzione e una visione amministrativa che non lasci spazio a ritardi colpevoli. Ogni giorno perso è un’offesa alla nostra comunità, al suo potenziale e alla bellezza che la rende unica. Mi rivolgo a tutte le persone oneste: non possiamo rimanere in silenzio di fronte a una gestione che calpesta i progressi raggiunti con fatica e dedizione.
Tropea non può essere governata dall’inerzia; deve essere guidata dalla passione, dall’efficienza e dall’amore per una città che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore. La bellezza non è solo un valore estetico: è il cuore pulsante della nostra economia, il fulcro della nostra identità e il simbolo del nostro futuro.