Grazie, principesse e principi. Il 22 ottobre di sei anni fa, oltre a festeggiare il mio compleanno, celebravamo la vittoria della mia lista alle elezioni amministrative. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, e il lavoro fatto è stato immenso, tanto che i suoi frutti continuano a raccogliersi anche oggi.
Chi l’avrebbe mai detto? Abbiamo preso in mano una situazione disastrosa e, in pochissimo tempo, siamo riusciti a invertire la rotta, a cambiare la narrazione e, soprattutto, a trasformare la mentalità di tantissimi tropeani. A poco a poco, ma con sempre più convinzione e partecipazione, molti hanno abbracciato una strategia che poneva al centro il rispetto delle regole – regole spesso invocate solo per gli altri – come motore di sviluppo. Il duro lavoro e l’onestà sono stati ripagati, e di questo sarò fiero per sempre. I tantissimi messaggi che ho ricevuto oggi me lo dimostrano e mi danno la forza di continuare nell’impresa titanica che la vita mi ha, ingiustamente, riservato. Lo farò per voi, per chi ha creduto in me, ma soprattutto per la mia famiglia. I miei figli, i miei genitori non meritavano di dover condividere con me questa enorme mortificazione, dopo i sacrifici che hanno dovuto affrontare per sostenere il mio impegno.
Lo Stato, che avrebbe dovuto proteggermi, mi ha invece disarcionato, gettandomi in questo incubo. Mai avrei immaginato di dovermi difendere da ciò che dovrebbe tutelarmi. Ma la storia non è ancora finita, e l’epilogo potrebbe cambiare. La mia fiducia nella giustizia e in chi la amministra rimane solida. Perché, alla fine, lo Stato vero non è quello che ha interrotto il nostro percorso.
Perché tutto questo? Prima o poi lo capiremo, o almeno lo spero.
Intanto, grazie per esservi ricordati di me. Continuate a pensarmi e, soprattutto, a ricordare il percorso, i sacrifici e il lavoro che abbiamo fatto insieme. Parlatene apertamente, perché è il modo migliore per soffocare il mormorio di quei vigliacchi che si nascondono nell’anonimato – persone senza scrupoli, tropeani e non, che per motivi inenarrabili continuano a preoccuparsi di me. E fanno bene a preoccuparsi!