Ven. Dic 27th, 2024
Tanto tuonò che piovve: il regalo di Natale di Micucci alla città di Tropea

PSC Tanto tuonò che piovve: il regalo di Natale di Micucci alla città di Tropea

Tanto tuonò che piovve: il regalo di Natale di Micucci alla città di Tropea
Non posso che riconoscere, seppur con amarezza, il “successo” (di Pirro) ottenuto dal ripescato consigliere comunale Antonio Piserà, autocandidatosi alla carica di futuro Sindaco di Tropea. La recente e clamorosa sospensione del Piano Strutturale Comunale (badate bene APPROVATO e non semplicemente ADOTTATO!) da parte della Commissione Straordinaria – nella quale figura il dott. Roberto Micucci, già presidente della Commissione d’accesso che portò allo scioglimento degli organi democraticamente eletti della città – rappresenta senza dubbio un trionfo politico per Piserà, che può condividere questo risultato con il suo alleato, l’ex senatore Nicola Morra.

Tanto tuonò che piovve: il regalo di Natale di Micucci alla città di Tropea

Il provvedimento di sospensione si configura come un atto giuridicamente abnorme, motivato da presunte (PRESUNTE!) irregolarità tecniche, secondo l’inapplicabile principio alla fattispecie dell’impressione del “più probabile che non”, e contravviene ai principi basilari del diritto amministrativo. L’approvazione del Piano Strutturale Comunale, infatti, aveva completato tutto il necessario iter procedurale, acquisendo pareri sovracomunali obbligatori, favorevoli e pienamente legittimanti.

Si tratta di uno strumento urbanistico fondamentale per lo sviluppo e la programmazione della città, atteso da oltre quarant’anni, che viene ora sospeso arbitrariamente con un’imposizione di forza, senza alcun fondamento sostanziale e soprattutto giuridico, mettendo in discussione l’integrità e la professionalità del progettista (redattore di un centinaio di strumenti urbanistici in tutta Italia, tra cui molti per importanti città capoluogo), oltre che quella dei funzionari della Regione Calabria coinvolti nel complesso iter.

Il PSC prima della sua adozione ha infatti ottenuto il necessario parere positivo dalla Regione Calabria relativamente allo studio geomorfologico e la sua incidenza sulle previsioni di piano (parere obbligatorio in ossequio all’articolo 13 della Legge 64/1974). Successivamente alla approvazione delle controdeduzioni al PSC da parte del consiglio comunale, il piano stesso ha ottenuto parere favorevole da parte del Tavolo tecnico regionale organo previsto dalla legge e che riunisce tutti di dipartimenti regionali chiamati a esprimere il proprio parere sugli strumenti urbanistici. E infine la Regione Calabria, quale autorità competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica, ha dato il suo parere positivo definitivo sugli aspetti sostanziali, formali e procedurali.

Piserà, da parte sua, ha sostenuto con determinazione questa sospensione, trovando nella Commissione Straordinaria un alleato che ha agito con atteggiamenti da autocrati sottratti alla legge, quasi ignorando la responsabilità connessa al loro ruolo. L’abnormità (ABNORMITA!) del provvedimento emerge con ancora più forza se confrontata con il caso di Rende, da cui sembra ispirarsi, ma rispetto al quale si evidenzia una differenza sostanziale: in quel caso, l’iter amministrativo non era stato completato, mentre a Tropea il Piano Strutturale era stato approvato e validato in ogni passaggio tecnico e procedurale richiesto dalla normativa vigente.

Questa sospensione rappresenta non solo un abuso evidente, ma un attacco diretto al diritto di proprietà e alla libertà di iniziativa economica, entrambi principi costituzionalmente tutelati. Le conseguenze per l’economia tropeana rischiano di essere devastanti: bloccare l’efficacia di uno strumento urbanistico di questa portata significa arrestare lo sviluppo della città e comprimere arbitrariamente i diritti di cittadini e imprenditori, che vedevano in questo Piano un’opportunità di crescita e modernizzazione.

In termini concreti, è come se un nuovo consiglio comunale decidesse di sospendere il Piano approvato dal consiglio precedente: una prassi del tutto illegittima, dal momento che eventuali modifiche o revisioni del Piano Strutturale, che possono essere ovviamente adottate, richiederebbero però anni di trafile amministrative e procedurali, rispettando i passaggi previsti dalla legge.

Per questo motivo, prima che si inneschi un contenzioso di portata colossale con inevitabili ricadute disastrose per le finanze comunali, esorto la Prefettura di Vibo Valentia, i rappresentanti parlamentari e tutte le istituzioni competenti a intervenire con urgenza. Ritengo inoltre che non sia più procrastinabile e debba essere affrontata con la massima chiarezza e trasparenza la questione del conflitto di interessi che grava sulla figura del dott. Roberto Micucci, membro della Commissione Straordinaria.
Questo atto, di una gravità estrema, non è che la punta di un iceberg ben più profondo, che merita di essere portato alla luce e indagato dalle autorità competenti. La Procura della Repubblica non può ignorare l’evidenza di un’azione così arbitraria e illecita.

La città di Tropea non può e non deve accettare che il suo futuro venga compromesso da decisioni così palesemente irragionevoli e prive di fondamento. Le istituzioni democratiche hanno il dovere di difendere i diritti della collettività e di preservare il rispetto della legge, che è il vero fondamento di ogni buon governo.

Seguitemi, nella puntata di domani una nota tecnica con la quale verrà smentito, punto per punto, quanto asserito in modo inconsulto ed improvvido dai tecnici incaricati dalla triade

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