La stella cometa di Piazza Cannone ritorna a essere il simbolo del Natale a Tropea?
La stella cometa di Piazza Cannone ritorna a essere il simbolo del Natale a Tropea?
Non lasciatevi ingannare dal titolo che evoca senz’altro un pizzico di nostalgia per quell’addobbo spettacolare che, per tre lunghi anni, ha fatto battere il cuore del nostro Villaggio di Natale. Quella cometa gigantesca, orgogliosa e luminosa, era più di una decorazione: era il simbolo di una Tropea rinata, fiera e, diciamolo, forse un po’ troppo ambiziosa.
Una scelta di stile che ogni anno si arricchiva con piccoli dettagli sapientemente azzeccati, quasi a voler ribadire: “Sì, siamo proprio noi, e sappiamo come si fa!”
Poi però, nel 2022, col fiato corto e il rischio di trasformare l’effetto WOW in un timido MEH, decidemmo di salutarla. Una decisione sofferta, certo, ma dettata dalla voglia – o dalla presunzione? – di continuare a sorprendere i tropeani e quell’orda di turisti sempre più affamati di meraviglie natalizie. E così, via la Cometa, benvenuta la Luna maestosa con le sue stelle, e poi, l’anno dopo, la Slitta gigante di Babbo Natale. Tutto rigorosamente “a tema”!
Ma eccoci al 2024: sulla Piazza Cannone fa il suo trionfale ritorno… la stella cometa. O meglio, una sua lontana cugina, una bella cugina, che pare però proporzionata agli Umpa Lumpa della Fabbrica di Cioccolato. Per carità, un’idea coraggiosa, che tuttavia avrebbe avuto bisogno di basi più solide – e magari di qualche chilo e metro in più – per non sembrare un tentativo oltremodo temerario, per non dire velleitario, di rispolverare la memoria. Guardandola, è impossibile non fare un tuffo nel passato e pensare ai giorni gloriosi della “nostra” Cometa.
E poi ti chiedi: davvero qualcuno pensava che avremmo dimenticato quella magia con quella che sembra poco più di una versione portachiavi? E se anche la stella, come i mercatini, si fosse ristretta per colpa dell’acqua?
Certo, c’è chi ne loda bellezza e imponenza, ma viene spontaneo chiedersi: è pura mancanza di memoria, semplice partito preso o altro? Perché anche nell’analisi critica ci vuole un minimo di obiettività, care Principesse e Principi, altrimenti si rischia di finire… più piccoli della stessa stella.
Ma proviamo a scavare un po’ più a fondo in questa storia. La stella cometa che abbiamo conosciuto e amato era una vera e propria icona, un simbolo che, da solo, riusciva a rappresentare non solo il Natale tropeano ma anche l’orgoglio e la voglia di riscatto di un’intera comunità. Era grande, luminosa, sfacciatamente vistosa – proprio come la Tropea che, negli ultimi anni, ha saputo farsi largo tra le mete turistiche più ambite. Quando nel 2019 quella cometa fece la sua comparsa, non era solo un addobbo: era una dichiarazione d’intenti.
“Guardateci!” sembrava dire, “Noi siamo Tropea, e questo è solo l’inizio!” E per un po’, quella dichiarazione funzionò. Ma ogni magia ha il suo prezzo, e col tempo anche la nostra amata Cometa iniziò a mostrare i segni dell’usura, non tanto materiali quanto simbolici. Cosa succede, infatti, quando il simbolo che dovrebbe rappresentare l’innovazione inizia a sembrare… un po’ stantio? Il rischio è grande: la meraviglia si trasforma in abitudine, l’incanto in una routine.
E così, negli anni successivi, l’amministrazione e le associazioni che collaboravano al Villaggio di Natale decisero di cambiare rotta. La Luna del 2022 e la Slitta di Babbo Natale del 2023, furono scelte che segnarono una svolta: l’obiettivo era sorprendere, innovare, stupire ancora una volta. Tuttavia, queste alternative non riuscirono a conquistare del tutto il cuore della comunità. Si percepiva una sorta di nostalgia collettiva, un desiderio di ritornare a quel momento in cui la Cometa sembrava rappresentare tutto ciò che di bello e buono c’era nella nostra città.
Ed è qui che entra in gioco la nuova stella cometa del 2024. Una scelta audace, senza dubbio, ma anche rischiosa. Perché quando si decide di riportare in vita un simbolo tanto amato, bisogna farlo con cautela e, soprattutto, con rispetto per il passato. La nuova Cometa, pur carina e ben fatta, sembra non riuscire a catturare del tutto l’essenza della sua gloriosa antenata. Mancano la maestosità, l’imponenza, quel senso di grandiosità che ci faceva sentire parte di qualcosa di straordinario. E così, di fronte a questa versione ridotta, viene da chiedersi: era davvero necessario? Non sarebbe stato meglio tentare una nuova strada, magari con un’altra idea che potesse ancora una volta sorprenderci e unirci?
Eppure, nonostante tutto, la nuova Cometa ha un suo merito: ci fa riflettere. Ci ricorda che i simboli, per quanto importanti, non sono nulla senza le persone che li amano e li fanno propri. La vera magia del Natale a Tropea non risiede in una decorazione, per quanto spettacolare possa essere, ma nella capacità di questa città di reinventarsi continuamente, di guardare al futuro senza dimenticare il passato. E allora forse il ritorno della Cometa, anche in una versione ridotta, non è un fallimento, ma un promemoria. Un invito a ricordare chi siamo stati, chi siamo e, soprattutto, chi vogliamo diventare.
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