Tropea il Borgo Incanto 2024 e i conti della serva. Puntata 1
Tropea il Borgo Incanto 2024 e i conti della serva. Non voglio concentrarmi, per questa puntata, sulla qualità o sulla quantità delle strutture installate quest’anno. Lascio a voi, principesse e principi che avete vissuto con me questa Tropea, il compito di giudicare. Siete stati testimoni del miracolo degli ultimi cinque anni, e insieme abbiamo scritto pagine indimenticabili di bellezza, magia e orgoglio per la nostra città.
Non mi soffermo neppure su quelle lamentele che una volta mi facevano arrabbiare, ma che oggi mi tornano in mente con un retrogusto dolceamaro: “Ma qua non siamo a Tropea?”, “Il sindaco si interessa solo del centro storico!”, “Nemmeno un segno!”, “E che siamo noi!”. Queste critiche, ripetute quasi come un ritornello, ora mi mancano. Sì, mi mancano. Perché erano la prova che, nel bene o nel male, stavamo facendo qualcosa che toccava il cuore e gli occhi di tutti.
Oggi mi soffermo sui costi. Costi che non possono – non devono – essere separati dalla qualità, dalla quantità, dai segni visibili di un Natale che, fino a poco tempo fa, sapevamo rendere memorabile. È mai possibile, mi chiedo, che le luminarie di quest’anno costino quanto, se non più, di quelle dello scorso anno, quando la loro presenza era così prorompente e generosa? Eppure, conti alla mano, ci stanno costando quasi il doppio, se consideriamo un tempo di noleggio più che dimezzato. Come si spiega? Dove sono finiti i sogni di un Natale più grande, più luminoso, più vero?
Ma torniamo ai costi, perché sembra necessario fare chiarezza a fronte di alcune dichiarazioni alquanto discutibili. Qualcuno, con evidente difficoltà di analisi, al netto di altri motivi, ha parlato di un risparmio di oltre € 20.000,00 rispetto alle luminarie del 2023. Esaminiamo, dunque, i documenti ufficiali che non lasciano spazio a interpretazioni: le luminarie del 2023 hanno comportato una spesa complessiva di € 109.000,00 (al netto dell’IVA), come riportato nella determina n. 639 del 21 settembre 2023. Per il 2024, la spesa risulta essere di € 106.817,00 (al netto dell’IVA), secondo la determina n. 597 del 22 ottobre 2024.
Questo significa che il presunto “risparmio“ si riduce a poco meno di € 2.200,00. Tuttavia, tale cifra non tiene conto di alcuni elementi fondamentali: nel 2023, l’impresa affidataria aveva offerto gratuitamente, in aggiunta a tante altre cose, due palchi per un mese e mezzo, una voce non trascurabile. Inoltre, il confronto ignora completamente la qualità e la quantità delle luminarie installate, (su questi due temi ci ternerò a puntate) così come la durata effettiva del servizio: oltre un mese e mezzo nel 2023, contro un periodo non ben definito, ma certamente inferiore ai 30 giorni, per il 2024.
A occhio e croce, è evidente – e lo affermo con la massima onestà – che nel 2024 le luminarie sono costate almeno il doppio rispetto al 2023.
E il Comune di Tropea, guidato dal Dott. Micucci, già noto per aver presieduto la Commissione di Accesso che portò allo scioglimento dell’amministrazione precedente, cosa fa in questa situazione? Ha verificato che le installazioni siano conformi al progetto posto a gara? La questione è rilevante, soprattutto considerando che l’impresa affidataria, arrivata curiosamente in seconda battuta, è al centro di accesissime polemiche nella sua città d’origine, Torre del Greco, proprio per i costi e i tempi di esecuzione dei lavori.
(Qui ulteriori notizie da Torre del Greco: Caos luminarie a Torre del Greco, maggioranza in fuga dalla commissione trasparenza; Il Centro destra chiede legalità e trasparenza).
Che fine ha fatto il progetto ambizioso che avrebbe dovuto alzare ancora di più l’asticella? Dove sono andate a finire le promesse di miglioramenti, i segni di un Natale che incantava? Che peccato. Che vergogna! E il silenzio assordante intorno mi ferisce più di ogni altra cosa. Nessuno fiata. Nessuno sembra sentire la mancanza di ciò che avevamo e che forse non abbiamo saputo apprezzare fino in fondo.
A volte mi chiedo se il Villaggio di Natale, quel Tropea Borgo Incantato, non fosse davvero il frutto di uno sforzo collettivo, della comunità intera. Forse, mi dico, era solo mio. Un sogno mio e di pochi altri. Un miracolo che credevo condiviso, ma che forse apparteneva soltanto a chi aveva avuto la forza e il coraggio di crederci davvero.
E così, lentamente, guardo altre cose svanire, altri successi scivolare via. Quelle conquiste che avevo pensato fossero del mio posto, del nostro posto, ma che ora sembrano dissolversi nel nulla, come se non fossero mai state veramente nostre. Il rimpianto brucia. Forse solo adesso comprendo quanto fossero preziosi quei giorni, quei successi, quelle critiche. Quanto fosse unico quel sogno condiviso, o che almeno io credevo tale.
E voi, lo sentite? Sentite anche voi questo vuoto? O siete già altrove, in un Natale che non somiglia nemmeno lontanamente al nostro?
. . . continua